martedì 12 marzo 2013

Due o tre cose che penso sul caso dei marò

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/4e/Village_People-In_The_Navy.jpgAlla luce di quanto è avvenuto ieri (che inizio altisonate), il ministro Terzi ha detto che non farà ritornare i marinai italiani accusati di omicidio in India, faccio alcune brevi considerazioni del buongiorno. Ecco la dichiarazione dei marò, notare la parola "patria".

1- Il ministro degli esteri Terzi ha fatto fare una pessima figura all'Italia. La sua posizione imbarazza la nostra diplomazia in giro per il mondo, e secondo me dovrebbe dimettersi. Con quale faccia si può disattendere un accordo con un altro Stato e sperare di farla franca? Questo è un comportamento coloniale, che viola il patto di fiducia e rispetto tra due nazioni. Sia che i marò fossero colpevoli, sia che fossero innocenti, è stato preso un impegno e ieri è stato disatteso. Non dimentichiamolo, l'ambasciatore italiano in India aveva preso un accordo scritto...


2- Certo, i marò erano prigionieri, ma avevano commesso un reato. Non c'erano altre navi in giro e loro sono gli unici che hanno sparato. Secondo l'India erano in acque indiane, e visto che erano su di una nave priva, la Enrica Lexie e non su una nave della marina italiana, vanno giudicati in India.

3- Ho già parlato dell'argomento qui, su Finzioni. Il punto è che se i Marò fossero stati innocenti, non capisco per quale motivo lo stato italiano abbia risarcito i familiari delle vittime (che a seguito del risarcimento sono usciti dal processo).

4- Un post che spiega come stanno le cose, è già stato scritto dai WuMing e Matteo Miavaldi su Giap. Alcune cose che vengono smontate: 
- la nave non era in acque internazionali, ma in acque attigue,
- non c'era una nave greca nelle vicinanze;
- il perito italiano è un finto ingegnere con una laurea finta comprata in una università del pacifico;
- i marò non sono in cella, ma in albergo.

Questa volta, per farli tornare per il voto, il governo non ha dovuto lasciare nessuna caparra, l'altra volta, per le vacanze di Natale sì. Questo è un po' come un amico che ti chiede 50 euro, glieli presti e te li ridà. La volta dopo te ne chiede 200, tu ti fidi e lui sparisce.

Leggo, dal link sopra, che l'Italia vuole evitare un processo e cercare di raggiungere "un accordo "politico", inserendosi in un vuoto legislativo del diritto internazionale." Come se la vita dei due pescatori indiani potesse essere gestita da due governi, e non da un giudice imparziale.

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